Agcom: Parental Control Gratis. Cosa cambia sulle SIM dei Minori?

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AGCOM Parental Control Gratuito
Il parental control per la navigazione su internet diventa gratuito: cosa cambia per operatori ed utenti

Il 21 Novembre 2023 sono entrate in vigore le nuove disposizioni dell'AGCOM riguardanti la protezione dei minori online, che obbligano gli operatori a fornire gratuitamente il servizio di parental control sulle SIM. Come cambia la navigazione su internet dei più piccoli? C'è il rischio di censura con i nuovi filtri?

  • In breve:
  • Il CSP o Sistema di Controllo Parentale limita l'accesso ai contenuti online inappropriati di default su tutte le SIM intestate ai minori.
  • Le nuove linee guida sui sistemi di protezione dei minori sul web sono entrate in vigore dal 21 novembre 2023.
  • Gli operatori telefonici sono chiamati a mettere a disposizione i sistemi di Parental Control in maniera gratuita.

Che cos'è il Parental Control di cui parla l'AGCOM?

Con la delibera n. 9/23/CONS, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha stabilito delle nuove linee guida per assicurarsi che i giovani siano al riparo dai rischi del cyberspazio. Nello specifico, la pubblicazione del documento è avvenuta il 25 gennaio 2023, come risposta alle preoccupazioni provenienti dalle pratiche digitali dei più giovani.

Le nuove regole sono entrate ufficialmente in vigore il 21 Novembre 2023 e tra queste il Sistema di Controllo Parentale gratuito è stato delineato come una misura essenziale per limitare l'accesso dei minori a contenuti online inappropriati per la loro età, come pornografia, violenza, armi e droghe. Prima di entrare nei dettagli e scoprire cosa cambierà per gli utenti, iscriviti al nostro canale Telegram per restare sempre aggiornato sui cambiamenti del mercato telefonico, che influenzano prezzi e condizioni dei servizi internet che utilizzi tutti i giorni.

Ma come funziona il Parental Control?

Il Parental Control agisce come uno scudo digitale ed offre ai genitori la possibilità di regolare e monitorare le esperienze online dei propri figli. Questo strumento è progettato per limitare l'esposizione a contenuti dannosi, garantendo che i minori possano navigare in un ambiente online più sicuro.

Dunque, gli operatori telefonici sono tenuti ad attivare il parental control in maniera gratuita su tutte le SIM intestate a un minore e su qualsiasi altra tecnologia utilizzata per l’erogazione del servizio, così come di abilitare in automatico il sistema su tutte le offerte mobile dedicate agli utenti sotto i 18 anni.

Nello specifico, secondo il documento rilasciato dall'Autorità, i contenuti censurati dai sistemi di controllo parentale sono principalmente:

  • siti che contengono pornografia e contenuti per adulti;
  • gioco d'azzardo e scommesse;
  • armi e violenza;
  • siti che incitano all'odio e alla discriminazione;
  • siti che promuovono pratiche che possono danneggiare la salute;
  • anonymizer, ovvero tutti i siti che permettono di rendere l’attività online non tracciabile;
  • sette o tutti i siti che diffondono metodi di esoterismo e soluzioni soprannaturali.

L'introduzione del parental control contribuisce a plasmare le norme digitali ed i comportamenti online dei giovani, anche se è fondamentale trovare il giusto equilibrio tra protezione dei minori e la necessità di garantire loro una certa autonomia e libertà di esplorazione sul web.

È possibile raggirare il Parental Control?

Disattivare o modificare la configurazione del parental control per raggirare il filtro non sarà tanto facile, poiché la procedura proposta dall'Autorità prevede l'autenticazione tramite SPID o lo sblocco per mezzo di codice otp ricevuto via sms per effettuare tale richiesta.

Quali sono gli Obblighi degli Operatori Telefonici?

Tramite la delibera n. 9/23/CONS del 25 gennaio in materia di "sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio" l’Agcom ha individuato i requisiti minimi che questi sistemi devono possedere al momento del rilascio da parte degli operatori telefonici.

Tali requisiti riguardano aspetti come le modalità di realizzazione e di configurazione dei sistemi di parental control e la fornitura di informazioni chiare e trasparenti sulle condizioni di utilizzo.

Tutti i fornitori di servizi di accesso a internet sono pertanto obbligati a mettere a disposizione dei consumatori il controllo parentale gratuitamente, senza costi di attivazione o di disattivazione e, come specificato nella comunicazione pubblicata dall'AGCOM, "la fornitura dei Sistemi di Controllo Parentale non può essere vincolata alla sottoscrizione di qualsiasi servizio accessorio a pagamento". In sintesi, il parental control deve essere incluso nelle offerte dedicate ai minori e non può essere considerato come una qualsiasi opzione aggiuntiva.

Parental Control Gratis per Internet

Inoltre, i provider sono tenuti ad offrire assistenza chiara attraverso guide online e call center predisposti per aiutare i genitori in caso volessero configurare diversamente il filtro del parental control o disattivare il servizio. Infine, gli operatori devono assicurarsi che i propri clienti siano informati sul sistema di parental control e sulle sue implicazioni tramite campagne di comunicazione mirate ed avvisi sul sito web, affinché questi ultimi possano fare scelte consapevoli per proteggere i propri figli.

Proprio per questo motivo, operatori come Fastweb, Iliad, Very Mobile e WindTre hanno rilasciato sul proprio sito web delle comunicazioni ufficiali in cui spiegano la nuova normativa e come gestire il servizio per la protezione dei minori online.

Parental Control Gratis e Automatico: cosa significa per i genitori?

L'introduzione di un sistema di controllo gratuito ed automatico per la navigazione in internet, offre ai genitori un ulteriore strumento di protezione per i propri figli senza costi aggiuntivi, eliminando così ogni barriera economica legata all'attivazione o configurazione del servizio.

La funzione di pre-attivazione nei pacchetti per i minori è una delle novità più significative del documento, in quanto i genitori non dovranno preoccuparsi di abilitare il parental control manualmente perché questo sarà già operativo di default per una maggiore sicurezza online.

Infine, ciascun cliente è libero di personalizzare il filtro di protezione come preferisce e in base al livello di sicurezza che desidera, aggiungendo o rimuovendo dalle cosiddette black list intere categorie o siti web specifici.

Parental Control Internet

Le modalità per modificare il parental control o disattivarlo, variano in base all'operatore telefonico che, ad esempio, potrebbe richiedere all'utente di autenticarsi nella propria area riservata oppure di inserire il codice OTP temporaneo ricevuto via mail.

A questo proposito, è bene specificare che le operazioni di disattivazione, riattivazione e configurazione del parental control possono essere effettuate solo da coloro che esercitano la potestà genitoriale sul minore o dagli utenti maggiorenni, titolari del contratto telefonico, che hanno deciso di abilitare il servizio.

Parental Control su Internet: C'è rischio di cadere nella Censura?

Le nuove regole dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in merito al parental control gratuito hanno, senza dubbio, lo scopo di proteggere i più giovani dai pericoli online; tuttavia sono emersi dei dubbi leciti sul sistema di classificazione dei contenuti adottato.

Uno dei punti critici riguarda proprio la delega a terze parti per la definizione dei criteri e delle categorie dei contenuti da bloccare. In particolare, c'è il timore di un'eccessiva concentrazione di potere decisionale nelle mani di soggetti privati, con il rischio di censurare opinioni legittime o di classificare contenuti in modo discutibile.

La delibera, infatti, elenca categorie di contenuti da bloccare, ma la vaghezza di alcune di esse solleva preoccupazioni sulla possibilità di interpretazioni arbitrarie e inconsistenti, come fa notare l'avvocato Massimo Borgobello sulla testata Agenda Digitale. Ad esempio, la questione di quali tematiche rientrino nella categoria "pratiche che possono danneggiare la salute" potrebbe portare a limitazioni inaspettate, comprese rappresentazioni educative o discussioni legittime sul tema.

L’educazione digitale esercita in questo caso una discriminante: pur essendo il parental control uno strumento valido per la protezione online dei più piccoli, da solo non può dirsi sufficiente. Dovrà essere sempre accompagnato da uno sforzo di alfabetizzazione digitale che, come sottolinea Martina Cicaloni (reserch officer di Privacy Network) in un'intervista a wired.it, coinvolge anche genitori ed adulti dal momento che proprio loro potranno decidere se mantenere attivo il servizio e se modificare alcuni filtri sui contenuti.

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