ULL (Unbundling Local Loop): Significato, Cos'è, Come Funziona
Il significato dell'acronimo ULL è sconosciuto ai più, ma in realtà è notissimo concettualmente come "ultimo miglio". L'accesso disaggregato dell'ultimo miglio a seguito della relativa liberalizzazione nel mercato delle telecomunicazioni ha consentito il fiorire di provider alternativi (gli OLO) e di nuove offerte sempre più competitive.
ULL: Cos'è e Significato
L'ULL, acronimo di Unbundling Local Loop, ovvero accesso disaggregato alla rete locale, è un processo regolamentato che consente ai provider internet alternativi (gli OLO) di accedere all'ultimo tratto della rete internet dello storico monopolista, cioè il "local loop" o "ultimo miglio" (si pensi a Telecom Italia, oggi TIM).
L'introduzione dell'ULL, chiaramente, coincide con l'obiettivo di perseguire la concorrenza e la competitività nel settore delle telecomunicazioni, in modo da consentire a nuovi fornitori di poter offrire i propri servizi, senza dover costruire un'infrastruttura di rete completa ex-novo, riducendo soprattutto significativamente i costi di ingresso a mercato che gli operatori devono sostenere, a fronte di un canone concordato con il proprietario della rete.
In fondo, i consumatori sono stati impattati positivamente dall'introduzione dell'ULL, vedendo un più ampio ventaglio per la scelta di fornitori e delle tariffe internet casa proposte, con servizi e pacchetti sempre più diversificati e personalizzati. Ciò ha stimolato la concorrenza e la competitività tra i player delle telecomunicazioni, migliorando la qualità dell'offerta, e abbassando via via i costi che gli utenti sostengono per il servizio.
Cos'è l'ultimo miglio?
Per ultimo miglio intendiamo la parte di infrastruttura che separa gli armadi telefonici stradali dall'utente finale. Grazie all'unbundling, ovvero la liberalizzazione dell'ultimo chilometro, per dare qualche dato, nel 2002 Telecom deteneva ormai solo - si fa per dire - il 70,3% delle linee telefoniche fisse nazionali, mentre gli OLO avevano una quota complessiva del 29,7%: erano società come Albacom, Tele2, Wind, Atlanet, Colt, Eplanet, Eutelia, Fastweb, Fastweb Mediterranea, Plug It, Tiscali. (*dati da relazione annuale Agcom 2004).
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Come Funziona l'ULL: Full ULL vs Shared ULL
Abbiamo detto che il local loop è il collegamento fisico che interconnette case e aziende direttamente alla centrale telefonica di zona e che in passato questa infrastruttura era di proprietà esclusiva del monopolista. A partire dall'introduzione dell'ULL l'accesso è stato consentito anche agli operatori secondari, previo pagamento di un "affitto" da versare all'operatore proprietario dell'ultimo miglio. L'accesso disaggregato è possibile secondo due tipologie ben distinte:
- Full ULL - dove l'operatore secondario gestisce l'intera linea, sia per internet, sia per i servizi voce;
- Shared ULL - dove l'operatore storico fornisce il servizio di telefonia fissa, mentre la responsabilità di erogare il servizio a banda larga è in capo all'operatore OLO.
Unbundling e Wholesale: sono la stessa cosa?
Ma unbundling e wholesale hanno differenze? Non sono la stessa cosa?! Entrambi possono sembrare gestioni metodologiche della rete non dissimili, ma in realtà sono profondamente diverse.
- Con il wholesale, infatti, l'intera rete rimane in possesso, gestione e controllo totale del provider proprietario dell'infrastruttura. Per poter offrire connessioni ai propri clienti, gli OLO devono acquistare "all'ingrosso" i servizi di rete da rivendere agli utenti finali (con personalizzazione scarsa, o nulla);
- Con l'unbundling, invece, prevede che gli operatori terzi possano accedere direttamente a singoli elementi della rete, garantendo maggiore autonomia e possibilità di personalizzazione del servizio.
Unbundling Local Loop: la normativa Agcom
In Italia, l'accesso all'ultimo miglio è stato introdotto per promuovere la concorrenza, ma in pieno accordo con quanto stabilito dalle direttive europee. L'AGCOM, che sovrintende alla regolamentazione e al monitoraggio del rispetto delle norme da parte degli operatori, ha garantito negli anni un accesso equo alla rete di Telecom Italia. La roadmap normativa che ha permesso di arrivare ad una maggiore competitività del mercato internet e della telefonia è stata lunga, ma diverse sono state le pietre miliari riguardante le delibere approvate dall'ente pubblico:
- 152/02/CONS (del 15/5/2002) è la pietra angolare che ha introdotto il concetto di ULL, consentendo l’apertura del mercato alla concorrenza.
- 731/09/CONS, del 16 dicembre 2009 aggiorna e rafforza le regole di accesso in un mercato in piena evoluzione.
- 401/10/CONS, del 22 luglio 2010 ha materialmente affrontato le problematiche legate ai costi dell'ULL, rendendo più accessibili e convenienti i costi di affitto per gli operatori minori.
- 348/19/CONS, il 27 settembre 2019, ha segnato il passaggio alle reti di nuova generazione, adeguando la regolamentazione ULL alla fibra ottica. Il Codice delle Comunicazioni Elettroniche costituisce la base legale per tutto il regime di accesso disaggregato.
ULL: il futuro e la sua evoluzione nel settore telecomunicazioni
Con l'espansione delle reti a banda larga e in fibra, l'ULL continua a essere cruciale per garantire una concorrenza equa e l'accesso alle tecnologie moderne da parte di tutti gli operatori. Con l'implementazione delle reti FTTH, l'ULL si sta evolvendo per includere l'accesso alle reti in fibra ottica, assicurando ai consumatori connessioni ad alta velocità. Sebbene resti un fattore chiave per la digitalizzazione, il futuro dell'ULL dipenderà strettamente dall'evoluzione delle infrastrutture di rete e dalle decisioni legate al golden power e ai pareri dell'ente regolatore.
Tuttavia, con la progressiva sostituzione del rame con la fibra ottica e l'espansione della rete 5G, l'ULL tradizionale, basato sul rame, potrebbe perdere rilevanza. In sua vece, si stanno sviluppando nuove forme di accesso condiviso alle reti in fibra e 5G. Rimane comunque essenziale garantire l'accesso alla rete agli OLO, soprattutto per mantenere un mercato innovato e competitivo.